venerdì 22 novembre 2013

MAN - Steve Cutts


Navigando qui e là mi sono imbattuta in un video di tematica ecologista, che, su Youtube, ha ricevuto ad oggi più di 5 milioni di visualizzazioni.
Il video è stato realizzato da Steve Cutts, un artista e blogger freelance che vive a Londra.
Merita davvero.

Enjoy! (:



lunedì 11 novembre 2013

L'Estate di San Martino

L'11 di novembre, l'Estate di San Martino.
Si è presentata puntuale, in una giornata meravigliosa, calda, soleggiata, ventilata al punto giusto. Fin da quando sono piccola, la mia mamma, viste le sue origini rurali e campagnole, mi ripete sempre: "E' l'11 di novembre, l'Estate di San Martino! In campagna venivano rinnovati i contratti agricoli annuali... e da qui deriva il detto "fare San Martino", cioè traslocare.

E come non ricordare in quest'occasione la celeberrima poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino.


La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar

Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

 
Ed ecco alcune foto scattate a Bergamo questa mattina.

Bellissima vista di Città Alta dal colle di San Vigilio - Bergamo
Le mura venete ( XVI secolo) - Bergamo
La nitidezza della giornata permette la vista fino a Milano,
di cui si percepiscono i grattacieli all'orizzonte
Il Massiccio del Monte Rosa, la cui cima più elevata, la Punta Dufour
raggiunge i 4.634 m s.l.m.
Gli alberi di kaki, stracarichi sono il simbolo di questa stagione

sabato 9 novembre 2013

Update on Maldives


Continuando a curiosare qui e là ho trovato questo interessante documentario intitolato “THILAFUSHI GON'DUDHOH, waste final destination in Maldives”, presentato a CINEMAMBIENTE2013 in occasione del 16° Environmental Film Festival che si è tenuto a Torino dal 27 maggio al 5 giugno 2013. Il documentario di Roberto Carini e Giulio Pedretti dura 14 minuti e consiglio a tutti di guardarlo.
Roberto Carini ha lavorato come video editor, video operator, e postproduzione di film-documentari. È un membro di Shantimedia. Giulio Pedretti ha fondato l’associazione Azul e lo studio associato Shantimedia nel 2009 per la produzione di video e documentari.

Al documentario ha collaborato anche Paolo Galli, ricercatore confermato presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e direttore del laboratorio di ricerca internazionale delle Maldive. Sì, perché proprio l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha avviato ad inizio gennaio 2013 presso l’atollo di Faafu, nell’arcipelago delle Maldive il programma “Benefici dall’uso delle rinnovabili”. Tale progetto, della durata di un anno per un costo complessivo di 201 mila€ (sostenuto da Caritas Italia per 150 mila€) si basa su tre principali pilastri:
 riduzione della dipendenza da combustibile fossile, diminuzione del degrado ambientale, e maggiore autosufficienza energetica soprattutto alle isole più remote.

Per tutti i dettagli del progetto si consulti questo link.

Un paio di considerazioni:
  • Paolo Galli nel video dice: “le soluzioni che si possono immaginare sono quelle di gestire al meglio l’isola di Thilafushi quindi di fornirla di tutta la tecnologia necessaria a far sì che si possa bruciare in modo adeguato, con dei filtri, che ci siano delle strutture di contenimento dei rifiuti o forse, ancora prima sarebbe meglio ridurre la quantità di rifiuti (ridurre gli imballaggi che vengono utilizzati per conservare e trasportare il cibo, mettere l’acqua nelle bottiglie di vetro e non usare la plastica). Quindi sono una serie di cose che sommate insieme sono in grado di ridurre notevolmente il problema. E quindi trovare una soluzione in tempi brevi è facile”. […] “Essere consapevoli del problema. Se si è consapevoli, si vede il  problema e si trova la soluzione, se invece si usa la strategia della negazione e il problema non esiste, il problema continuerà a non esistere e poi potrà soltanto esplodere tra le mani della popolazione locale. Io credo quindi che popolazione locale, tour operator e ricercatori di tutto il mondo possano riunirsi assieme per risolvere il più velocemente possibile il problema”.

    Speriamo allora che la cooperazione che si augura Galli arrivi in fretta perché già il danno è fatto e comunque su Thilafushi arrivano quotidianamente 330 tonnellate di rifiuti (di tutti i tipi).

  • Per quanto riguarda progetti focalizzati più sul waste management, che sull’efficienza energetica e le risorse rinnovabili, sul sito della World Bank ho trovato la descrizione dell’ Ari Atoll Solid Waste Management Project, progetto avente l’obiettivo di formare capacità tecniche e risorse umane per gestire efficacemente i rifiuti solidi generati in determinate isole dell’atollo di Ari, così da ridurre i rischi per l’habitat marino e le emissioni di GHG (GreenHouse Gases).
  •  
  • L'ultima considerazione che parla da sola:
    la parola locale in maldiviano per spiaggia è GON’DUDHOH (come il titolo del documentario) che significa letteralmente “discarica”.

That’s it.    (at this moment)

martedì 5 novembre 2013

Ljubljana


Ljubljana. Capitale della Slovenia, fin dall’indipendenza del 1991, è una città in stile mitteleuropeo, sorta alla confluenza dei fiumi Sava e Ljubljanica.

Appena arrivati ho avuto l’impressione di trovarmi come in una piccola Vienna, o in una versione “city” di Bratislava.

Sul fiume Ljubljanica
Con i suoi circa 280.000 abitanti costituisce il cuore pulsante della Slovenia in un territorio a circa a 300 m di altitudine, posto tra il Carso e la regione alpina.
Il mercato, veramente grande, che si tiene il sabato mattina in piazza nella zona lungo il fiume (e che, per altro, ci ha costretti ad una levataccia da Trieste per poterlo vedere), ha davvero meritato una visita… grazie ad esso profumi, colori, sapori e vita animano il centro cittadino.

Al mercato... che spettacolo!


Mercatini sul lungo fiume

Passeggiare per la città è un must, ammirando come stile barocco e Art Nouveau si fondono assieme nel centro storico perfettamente rimasto intatto e fantasticamente reso pedonale.

L’imponente Dragon Bridge, costruito tra il 1900 e il 1901, opera di Zaninovic, è il simbolo della città. La mitologia greca narra che l'eroe Giasone ed i suoi Argonauti - per intenderci è il gruppo di 50 eroi che a bordo della nave Argo partirono alla ricerca del Vello d’Oro – dopo averlo trovato nella Colchide (attuale regione del Caucaso all’incirca nella Georgia occidentale) si sarebbero poi diretti a nord lungo il fiume Danubio risalendo poi il fiume Sava (affluente del Danubio) arrivando fino alle sorgenti del Ljubljanica. Il mito vuole che nell’area tra i comuni dell'attuale Vrhnika e Lubiana, gli Argonauti trovarono un grande lago circondato da una palude e lì Giasone trovò un mostro… Il drago alato appunto. 


Dragon Bridge
A parte il meteo un po’ infelice, soprattutto nella giornata di domenica, Ljubljana è stata davvero una piacevole sorpresa (resa ancora più piacevole dall’ottima compagnia – artefice e mente, come sempre, di impeccabili fine settimana), consigliata per chi volesse trascorrere un romantico w.end. 

Vista dall'alto sul fiume Ljubljanica che attraversa la città
Dulcis in fundo... chi non vorrebbe andare ad un disco pub
che ha come insegna uno scheletro ingabbiato?!?

bè...effettivamente era Halloween!!!